Azotemia alta : sintomi cause e significato

Azotemia : cosa è, cosa vuol dire

L’azotemia è il tasso della quantità di azoto presente nel sangue ed indica con precisione la funzionalità dei reni; valori diversi da quelli di riferimento indicano una imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni.

L’ azotemia indica il livello di azoto non proteico nel sangue. Per un approfondimento sulla differenza fra azoto proteico e non proteico potete consultare l’ultimo paragrafo dell’articolo. I tipi di azoto non proteico sui quali si indaga comunemente sono:

  • azotemia nel sangue: livello normale far 22 e 46 mg per decilitro di sangue
  • azoto ureico (BUN): livello normale fra 10,3 e 21,4 mg per decilitro di sangue
  • creatinina: livello normale fra 0,7 e 1,4 mg per decilitro di sangue

Perché ci sono così tanti metodi di misurazione? I composti non proteici dell’azoto derivano da numerosi processi metabolici e sono influenzati da diversi fattori, che possono riguardare la dieta, l’attività fisica e le condizioni di salute dei vari organi e tessuti coinvolti nei processi metabolici cruciali per l’azotemia.

Se l’azotemia è alta, si va ad analizzare la sua concentrazione nel sangue ma anche nel siero e la si confronta con i livelli di creatinina: in questo modo si riesce a vedere qual è l’organo che non sta svolgendo bene il suo lavoro e si può mettere a punto un’eventuale terapia.

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Il controllo dell’azotemia è molto importante per la salute umana ma anche per quella animale (si veda l’approfondimento relativo alla fine dell’articolo). L’azotemia infatti indica se il nostro organismo sta svolgendo bene tutte le operazioni necessarie a liberarsi dalle scorie. Un accumulo di scorie può portare in breve tempo al coma e alla morte per intossicazione.

L’esame dell’azotemia consiste in realtà la misurazione della quantità di urea nel sangue che, soprattutto nei Paesi anglosassoni, viene poi espresso come B.U.N. (Blood Urea Nitrogen, o azoto ureico) a seguito di un semplice calcolo matematico che tiene in considerazione il peso dell’azoto rispetto a quello totale della molecola di urea che lo contiene. Perchè è importante conoscere questo valore?

Le proteine che assumiamo con la dieta contengono mediamente il 16% in peso di azoto; una parte di queste proteine viene sfruttata dall’organismo per costruire nuove proteine in base alle necessità, mentre la parte restante viene distrutta nel fegato.

L’azoto proveniente dallo smaltimento delle proteine (vecchie o nuove) viene riversato nel sangue sotto forma di urea (una sostanza di scarto) grazie al fegato, in questo modo i reni saranno in grado di prelevarla ed eliminarla attraverso le urine.

Conoscere questo valore ci permette quindi di avere indicazioni affidabili sulla salute e sul buon funzionamento dei reni, perchè se i valori sono più alti del normale significa che l’organismo non riesce a smaltire adeguatamente l’urea e l’azoto in essa contenuto.

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Azotemia
Misurare l’azotemia è importante per capire la funzionalità dei reni e del fegato

Azotemia alta: cosa significa e quali sono le cause

Un alto livello di azotemia può derivare da:

  • dieta molto ricca di proteine;
  • disidratazione: può essere causata da vomito, diarrea, scarsa assunzione di liquidi, scompenso cardiaco, sudorazione, intensa attività fisica;
  • digiuno;
  • gravidanza;
  • ostacoli ad urinare (come in casi di calcoli o di prostata ingrossata);
  • diminuzione di afflusso di sangue ai reni (ad esempio in caso di traumi, ustioni ed emorragie).

In caso di azotemia alta, vanno solitamente eseguiti altri esami di laboratorio per circoscrivere la causa dell’azotemia alta.

Azotemia alta: le cure

A seconda del fattore che è responsabile dell’azotemia alta, la cura si rivolgerà a guarire un organo o un altro.

Azotemia bassa: cosa significa e quali sono la cause

Un basso livello di azotemia può derivare da:

  • dieta molto povera di proteine;
  • iperidratazione;
  • insufficienza epatica;
  • danni renali

Azotemia bassa: le cure

Come nel caso dell’azotemia alta, anche per l’azotemia bassa abbiamo una vasta gamma di possibili cause e va ricercata con precisione l’origine del problema, in modo da poter approntare una terapia ad hoc.

AZOTEMIA : quando fare il test

I livelli di azotemia troppo alti o troppo bassi sono correlati sia a situazioni contingenti (come l’esercizio fisico o un errore nella dieta) sia a patologie principalmente a carico di reni e fegato.

L’esame verrà prescritto se si sospetta questa seconda ipotesi, ovvero se il paziente presenta i sintomi di epatite o di insufficienza renale. Fra i sintomi principali di queste due patologie ricordiamo:

  • minzione frequente: il paziente ha stimolo ad urinare spesso, solitamente in seguito a sete continua;
  • anomalie nell’urina: l’urina può apparire scura, contenere sangue, avere un aspetto schiumoso;
  • dolore alle articolazioni;
  • dolore alle ossa;
  • mal di schiena;
  • frequenti crampi muscolari;
  • sensazione di gambe affaticate o sindrome da gambe senza riposo;
  • affaticamento, stanchezza e spossatezza;
  • problemi col sonno (fatica ad addormentarsi e riaddormentarsi, riscegli notturni, sonnolenza diurna);
  • calo dell’appetito o scomparsa dell’appetito;
  • gonfiore, localizzato soprattutto alle estremità, come mani e piedi;
  • prurito immotivato.

AZOTEMIA : come leggere i risultati

Un livello di azotemia troppo alto può indicare problemi di insufficienza a cuore e reni, shock, emorragia lungo il tubo digerente, problemi al tratto urinario.

Un livello di azotemia basso può derivare da epatite.

Attenzione, però: alcune condizioni fisiologiche, come: gravidanza, età infantile o età avanzata, possono falsare il test, quindi il medico va informato se vi sia una gravidanza in corso.

Altre cause contingenti possono essere una eccessiva idratazione o al contrario un’idratazione troppo scarsa, la malnutrizione, intesa come dieta troppo ricca o troppo povera di proteine; anche l’uso di steroidi falsa i livelli di azotemia, così come ustioni particolarmente gravi ed estese. In tutti questi casi è bene informare il medico dei possibili fattori di disturbo del risultato del test.

AZOTEMIA : L’insufficienza renale

I livelli di azotemia vengono misurati principalmente per scoprire e bloccare il più precocemente possibile problemi renali, in particolare l’insufficienza renale. Perché c’è tanta attenzione a questa patologia? L’insufficienza renale è una malattia giustamente temuta poiché è irreversibile.

Il rene è un doppio organo costituito da piccole unità-filtro, dette glomeruli. C’è un dato numero di glomeruli per rene: i glomeruli si spartiscono il lavoro di filtraggio equamente e se un glomerulo muore o viene danneggiato, il suo carico di lavoro viene redistribuito fra i glomeruli rimanenti.

I glomeruli sono altamente efficienti, infatti il rene è uno degli organi che si può donare anche in vita poiché è possibile sopravvivere bene anche con un solo rene funzionante. Il problema dei reni è che i glomeruli, una volta morti, non si possono sostituire.

Se la funzionalità renale cala, i pochi glomeruli rimasti possono arrivare a doversi sobbarcare in pochi così tanto lavoro che iniziano a deperire e a morire, in un circolo vizioso che rende i superstiti sempre meno numerosi e sempre più oberati. In caso di insufficienza cardiaca grave, i glomeruli muoiono sempre più velocemente.

Quando i reni hanno la funzionalità ridotta, questo va ad influenzare negativamente molti processi fisiologici, dal metabolismo alla regolazione della pressione sanguigna. Il problema più tragico dell’insufficienza renale deriva dal fatti che il sangue non viene filtrato e le tossine (cioè i composti azotati) non vengono eliminati.

A causa di problemi renali molto gravi, alcuni pazienti vengono sottoposti a dialisi in attesa di trapianto. La dialisi è una terapia in cui una macchina sostituisce la funzione di pulizia dei reni: tutto il sangue viene estratto dal corpo, filtrato, e reintrodotto nel corpo.

Si tratta di una terapia di sopravvivenza che abbassa molto la qualità della vita e che viene praticata perché l’insufficienza renale è una delle poche malattie attualmente mortali e incurabili. Per questo motivo è bene trattare con serietà le avvisaglie di problemi ai reni: prima si riesce a fermare l’eventuale processo degenerativo dei glomeruli, più favorevole sarà la prognosi.

Azotemia : per saperne di più

Azoto proteico e non proteico: l’azoto (elemento chimico con simbolo N) è presente in numerosi processi del nostro organismo. Per distinguere l’utilizzo che il nostro corpo ne fa, viene suddiviso in azoto proteico, utilizzato all’interno della struttura molecolare degli amminoacidi e quindi delle proteine, e azoto non proteico, presente nelle sostanze di scarto. Di seguito vediamo i due esempi principali di azoto proteico e non proteico:

Amminoacidi: sono le unità di base per creare le proteine. Hanno una struttura centrale comune formata da un gruppo amminico uguale per tutti (–NH2) a base di azoto, un gruppo carbossilico uguale per tutti (–COOH) e il gruppo R, diverso per ogni amminoacido.

Urea (CH4N2O): negli animali terrestri, ad eccezione degli uccelli e di alcuni rettili, l’urea è la sostanza usata per scartare i prodotti azotati che restano come residui inutilizzati alla fine dei nostri processi metabolici.

Tutte le cellule rilasciano i loro scarti di urea nel sangue: da qui raggiungono i reni e vengono espulsi attraverso l’urina (una piccola parte viene lasciata traspirare attraverso la sudorazione). L’urea è il principale prodotto di scarto delle proteine esogene (quindi provenienti dall’esterno del nostro corpo, attraverso l’alimentazione) e delle proteine endogene (cioè presenti all’interno del nostro corpo, nei vari tessuti).

Creatinina (C4H7N3O): è il prodotto di scarto del metabolismo muscolare. Viene espulso inalterato dai reni attraverso l’urina.

Ammoniaca (NH3)): è un composto dell’azoto che in natura si presenta come un gas incolore. Industrialmente viene distribuita spesso in soluzione acquosa (come l’ammoniaca usata per le pulizie) e nel nostro corpo si forma durante numerosi processi metabolici. Un alto tasso di ammoniaca nel sangue è sintomo di problemi al fegato o al cuore.

Azotemia nel cane e nel gatto: gli animali domestici possono andare incontro, con l’avanzare dell’età, a problemi legati all’azotemia alta. Pensiamo infatti che un cane o un gatto di casa, se vivono un’esistenza protetta, possono facilmente superare i 20 anni di età. Come accade per l’uomo occidentale che vive nell’attuale livello di civilizzazione, l’aspettativa di vita aumenta come mai prima nella storia.

L’alimentazione è quotidiana, senza dover cacciare cibo o essere vittima di raccolti fallimentari; non ci sono pericoli di venire predati da altri animali; alcuni grandi mali sono debellati con medicine e vaccini. Come l’uomo, anche i cani e i gatti possono vivere molto più dei loro antenati del secolo scorso e questo li porta a conoscere i malanni della vecchiaia, fra cui la temibile insufficienza renale.

Cani e gatti, oltre a diventare molto vecchi, sono spesso alimentati da cibo industriale che può essere mal bilanciato e andare incontro a una nutrizione che, per anni, affatica stomaco, intestino e reni, senza che ci siano segni visibili. Poiché i reni sono impossibili da far guarire, una volta che iniziano a funzionare male si va inesorabilmente verso l’insufficienza renale.

Quando l’insufficienza è grave, si va incontro ad intossicazione, coma e morte. Chi ha animali vecchi, è bene che faccia controllare l’azotemia ai primi sintomi di malfunzionamento dei reni (alito cattivo, pelle poco elastica, minzione frequente, sete).

BIBLIOGRAFIA E FONTI PER APPROFONDIRE :

http://emedicine.medscape.com/article/238545-overview
http://www.medicinenet.com/script/main/art.asp?articlekey=2412
http://emedicine.medscape.com/article/238545-overview
http://www.healthline.com/health/blood-urea-nitrogen-test#Overview1
http://www.mayoclinic.org/tests-procedures/blood-urea-nitrogen/details/results/rsc-20211280
http://www.medicinenet.com/kidney_failure/article.htm
http://ulbld.lf1.cuni.cz/file/1786/non-protein-nitrogen1415-theory.pdf
http://www.merckvetmanual.com/mvm/urinary_system/noninfectious_diseases_of_the_urinary_system_in_small_animals/renal_dysfunction_in_small_animals.html

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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