ESTERASI LEUCOCITARIA alta: sintomi, cause e test

Che cosa è l’esterasi leucocitaria? Quali sono i valori di riferimento? In questo articolo cercheremo di rispondere con chiarezza ad alcune delle più comuni domande sull’ esterasi leucocitaria .

Che cosa è l’esterasi leucocitaria nelle urine? 

L’esterasi leucocitaria è un enzima che si trova nei globuli bianchi, ma che in condizioni normali non dovrebbe essere presente nelle urine. Se il valore di questo enzima è elevato si procede di norma con un altro test, l’urinocoltura, per verificare l’entità e il tipo di infezione urinaria in atto. Questo perché un elevato valore dell’enzima indica con ogni probabilità la presenza di un’infezione delle vie urinarie.

Quali sono i valori di riferimento?

IL test dell’ esterasi leucocitaria deve dare esito negativo, quindi i valori medi di riferimento devono essere pari a zero.

Nel caso in cui l’esame dia esito positivo saranno necessari ulteriori approfondimenti per stabilire la causa della presenza di questo enzima nelle urine.

La situazione è un po’ diversa per le donne incinte e i bambini che, essendo soggetti a infezioni frequenti, possono presentare solitamente una più alta concentrazione dell’enzima nelle urine.

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I sintomi

Quando non assenti o particolarmente lievi, i sintomi di esterasi leucocitaria, un po’ come accade in caso di presenza di leucociti nelle urine, possono essere aspecifici e dunque comuni a un gran numero di disturbi e/o patologie. Tuttavia, in generale, un alto livello di questo enzima nelle urine può essere causa di sintomi tipici delle infezioni urinarie come:

  • senso di malessere generale, specialmente in caso di infezioni batteriche delle vie urinarie;
  • urine torbide e maleodoranti;
  • difficoltà a urinare a causa di un forte bruciore e dolore durante la minzione;
  • bisogno frequente di urinare;
  • infiammazione ai genitali
Esterasi Leucocitaria
L’esterasi leucocitaria è un enzima presente nella maggior parte dei globuli bianchi. Deve essere assente dalle urine

Le possibili cause

Partendo dal presupposto che tante volte piccole variazioni degli intervalli di riferimento possono non avere alcun significato clinico, nella maggior parte dei casi l’ esterasi leucocitaria alta indica la presenza di un’infezione e/o infiammazione urinaria.

Più nello specifico, alti livelli di questo enzima possono essere causati da:

  • cistite, una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale che colpisce prevalentemente le donne e che non deve mai essere sottovalutata perché può condurre ad alcune complicanze ben più gravi;
  • calcoli renali, ossia piccole aggregazioni di sali minerali che si formano nel tratto urinario, che, asintomatici oppure dolorosissimi, ostacolano il flusso dell’urina favorendo lo sviluppo di infezioni urinarie;
  • rene policistico, una malattia genetica che compromette il funzionamento dei reni, il cui tessuto è sostituito da varie cisti;
  • uretrite, l’infiammazione acuta o cronica dell’uretra, conseguente nella maggior parte dei casi a una cattiva igiene personale e a rapporti sessuali a rischio;
  • prostatite, un’infiammazione cronica, acuta, abatterica o batterica della ghiandola prostatica che può provocare sintomi, quali: bisogno di urinare frequente, fastidiosissimo bruciore durante la minzione, dolore in fase di eiaculazione e calo del desiderio sessuale;
  • rapporti sessuali a rischio;
  • gravidanza;
  • neoplasie della vescica.

Quando viene richiesto l’esame

Il test per valutare l’ esterasi leucocitaria viene richiesto quando si sospetta la presenza di un’infezione delle vie urinarie a causa di fastidio e dolore durante la minzione, bisogno frequente di urinare o per tutti gli altri sintomi sopraccitati.

Il test 

Il test per valutare la concentrazione dell’ esterasi leucocitaria nelle urine è semplicissimo e consiste nell’utilizzo di strisce reattive che, a contatto con l’urina, si colorano di tonalità sempre più intense in base ai livelli di concentrazione dell’enzima. In caso di esito positivo si procede normalmente con la ricerca al microscopio dei leucociti. Oggigiorno la tecnica più utilizzata è la citometria urinaria a flusso che permette di contare, separare e rilevare simultaneamente le cellule contenute nell’urina.

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Per migliorare l’affidabilità del test e procedere verso una diagnosi certa, l’esame dell’ esterasi leucocitaria viene spesso affiancato dalla valutazione dei nitriti urinari che altro non sono che il prodotto dell’attività batterica.

Anche questo test rapido consiste nell’immersione di una striscia reattiva in un campione di urina: in pratica dopo pochi minuti, nel caso in cui vengano riscontrate o meno concentrazioni rilevanti di nitriti, il colore della striscetta subirà una variazione in base alla scala cromatica di riferimento. Nel caso in cui entrambi gli esami diano esito positivo è assai probabile che sia in corso un’infezione urinaria.

Esterasi leucocitaria
L’esterasi leucocitaria è un enzima che dovrebbe essere assente nelle urine

Solitamente, una volta attestata una positività per la presenza dell’enzima nelle urine, il medico prescrive esami diagnostici approfonditi come l’analisi microscopica del sedimento urinario, ossia della sola parte che si deposita in fondo alla provetta dopo la centrifugazione, oppure l’urinocoltura con antibiogramma, un test microbiologico finalizzato a individuare il batterio responsabile dell’infezione e dunque l’antibiotico più adatto a sconfiggerlo.

L’interpretazione dei test

Se l’esito dell’esame rivela un valore alto dell’enzima nel sangue, la causa potrebbe essere un’infiammazione delle vie urinarie o ai reni, ma non vi è comunque certezza. Se invece il test risulta positivo a nitriti, esterasi leucocitaria e batteri non c’è dubbio che vi sia un’infezione in atto delle vie urinarie.

Inoltre, se il test rivela un’elevata presenza di cellule epiteliali squamose, esiste la possibilità che il campione sia stato contaminato, quindi per una diagnosi precisa sarà necessario ripetere l’esame.

Nel caso in cui invece emerga la presenza di batteri ma non quella di cellule epiteliali squamose, non sarà necessario alcun tipo di trattamento a meno che il paziente non presenti alcuni sintomi tipici di infezione delle vie urinarie.

I fattori che influenzano l’esame

L’ esterasi leucocitaria può essere falsamente positiva a causa di:

  • infezione da Trichomonas, un protozoo flagellato tipico del tratto riproduttivo femminile e responsabile della tricomoniasi, una delle più comuni malattie a trasmissione sessuale con sintomi come perdite vaginali, pruriti e bruciori;
  • secrezioni vaginali con perdita di muco o sangue.

L’ esterasi leucocitaria può dare un falso negativo in caso di:

  • uso di antibiotici come la tetraciclina, un farmaco antibatterico inibitore della sintesi proteica;
  • elevate quantità di acido ascorbico (vitamina C), boro e acido ossalico nelle urine.

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BIBLIOGRAFIA e APPROFONDIMENTI

Test esterarasi Leucocitaria –
https://it.wikipedia.org/wiki/Test_dell’esterasi_leucocitaria

La diagnosi delle malattie renali – Biblioteca Medica Giuseppe Corradini –  http://biblioteca.asmn.re.it/allegati/Corso%20mmg/interpretazioneesameurine.pdf

European ferderetion of Clinical Chemistry – Analisi delle urine
https://www.eflm.eu/upload/docs/Italy%20-%202016%20Urinanalysis.pdf

Infezioni delle vie urinarie – Francesco Perfumo – Istituto Gasilini Genova
https://documen.site/download/presentazione-di-powerpoint-5ad1851e036c8_pdf

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Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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