Endometriosi: cos’è
L’ endometriosi è la crescita anomala di tessuto endometriale simile a quello che riveste l’interno dell’utero, ma in una posizione abnorme, al di fuori dell’utero.
Il tessuto endometriale, regolarmente, viene espulso ogni mese durante il ciclo mestruale.
Le aree di tessuto endometriale si trovano in sedi ectopiche, quindi fuori dalla loro sede comune, comunemente chiamate protesi endometriali.
Il tessuto endometriale si trova sulle ovaie, sulle tube di Falloppio, sulla superficie dell’utero, sul colon e sulla membrana di rivestimento della cavità pelvica, definita peritoneo, mentre è meno comune che coinvolga la vagina, la cervice e la vescica.
Raramente, l’ endometriosi può avvenire al di fuori del bacino, ma appunto, esistono rari casi, in cui si è formata nel fegato, nel cervello, nei polmoni e in vecchie cicatrici chirurgiche.
Regolarmente, l’ endometriosi è abbastanza problematica, ma di solito è benigna, cioè non cancerogena.
Endometriosi: le fasi
L’endometriosi viene classificata in quattro fasi:
- minima;
- lieve;
- moderata;
- grave.
Endometriosi: i sintomi
- Dolore pelvico, che di solito si verifica poco prima delle mestruazioni e diminuisce dopo il ciclo
- Rapporti sessuali dolorosi
- Crampi durante i rapporti sessuali
- Crampi o dolore durante i movimenti intestinali o la minzione
- Infertilità
- Dolore nell’effettuare alcuni esami pelvici
- dolore addominale inferiore
- diarrea e/o stitichezza
- dolore nella zona lombare
- stanchezza e affaticamento persistente
- mestruazioni irregolari, dolorose e abbondanti
- minzione dolorosa
- sangue nelle urine
- dolore al petto o sangue nella tosse (emottisi) se presente nei polmoni
- mal di testa e/o convulsioni se presente nel cervello.
Endometriosi: le cause
- La mestruazione retrograda: il sangue che defluisce con il ciclo mestruale, contiene particelle endometriosiche e rifluisce nelle tube di Falloppio e nella cavità pelvica, piuttosto che all’esterno; queste particelle, vi aderiscono fino a realizzare dei tessuti cicatriziali.
- Crescita di cellule embrionali: gli ormoni, come per esempio, gli estrogeni possono trasformare le cellule embrionali, ossia quelle cellule nelle prime fasi di sviluppo, da cui ne provengono altre che rivestono la cavità addominale e pelvica, in impianti di cellule endometriali, durante il periodo della pubertà.
- Trasformazione di cellule peritoneali: nota come la “teoria di induzione”, gli ormoni o altri fattori immunitari promuovono la trasformazione delle cellule peritoneali, cellule che rivestono la parte interna dell’addome, in cellule endometriali.
- Impianto su cicartrici chirurgiche: le cellule endometriali possono aderire a cicatrici dopo un intervento chirurgico, come un taglio cesareo o un isterectomia.
- Trasporto di cellule endometriali: il sistema ematico e/o linfatico, può trasportale in zone anomale del corpo.
- Problemi del sistema immunitario: è probabile che un problema con il sistema immunitario può influenzare la naturale capacità del corpo di riconoscere il tessuto endometriale ectopico e distruggerlo.
Endometriosi: fattori di rischio
- Non aver mai avuto una gravidanza
- Ciclo mestruale anticipato
- Menopausa in età molto avanzata
- Ciclo mestruale di breve durata
- Alti livelli di estrogeni nel corpo
- Indice basso di massa corporea
- Consumo elevato di alcool
- Familiari con storie di endometriosi
- Anormale passaggio del flusso mestruale
- Anomalie uterine
Endometriosi: trattamenti
- Farmaci antinfiammatori: farmaci non steroidei (FANS) come l’ ibuprofene o il naprosseneper il trattamento delle mestruazioni dolorose.
- Farmaci ormonali: l’obiettivo dei trattamenti ormonali, come l’assunzione di pillole anticoncezionali, è quello di limitare o interrompere la produzione di estrogeni nel corpo, infatti questo comporta la riduzione del tessuto endometriale.
- Chirurgia conservativa: un approccio conservativo, preservando utero e ovaie, viene inizialmente preso in considerazione per rimuovere le aree endometriosiche, tuttavia un’isterectomia con rimozione di entrambe le ovaie, potrebbe essere necessaria, nei casi più gravi.
- Trattamenti per la fertilità: se la chirurgia conservativa dovesse essere inefficace, la fecondazione in vitro, può aumentare le probabilità di una possibile futura gravidanza.
- Trattamenti alternativi: l’agopuntura, la chiropratica e il trattamento erboristico o con assunzione di alcune vitamine, possono anche essere considerate come terapie coadiuvanti.
Endometriosi: la prognosi
Generalmente, l’ endometriosi è una patologia comune durante l’età riproduttiva e i sintomi di solito scompaiono nel periodo della menopausa.
Per le donne con sintomi dolorosi, esistono una serie di terapie per fornire sollievo.
Per l’infertilità, invece, associata all’ endometriosi, ci sono trattamenti che contribuiscono ad aumentare le probabilità di concepimento.
Endometriosi: soggetti a rischio
L’ endometriosi colpisce le donne durante l’età riproduttiva.
L’inizio esatto della patologia endometrica non è nota, dal momento che molte donne che non hanno sintomi, sin da subito.
L’ endometriosi colpisce oltre un milione di donne all’anno e molte delle procedure laparoscopiche e isterectomie eseguite dai ginecologi, sono destinate alla cura di questa patologia.
Studi indicano che quasi il 45% delle donne in trattamento contro l’infertilità, hanno l’ endometriosi, e che il dolore pelvico cronico ne è conseguenza principale.
La maggior parte dei casi, sono diagnosticati in donne di età compresa tra i 25 e i 35 anni, rara nelle donne in post-menopausa e più comune nelle donne con un basso indice di massa corporea.
Inoltre, è probabile che ci siano fattori genetici che predispongono una donna allo sviluppo dell’endometriosi, poiché avere un familiare di primo grado con questa condizione, aumenta le probabilità di sviluppo endometrico.
Endometriosi: rimedi naturali
Esistono delle buone regole quotidiane per tenere sotto controllo la sintomatologia, meno grave, dell’ endometriosi.
Vediamo quelle più significative e consigliate.
- eliminare il fumo o almeno, ridurre drasticamente il vizio;
- assumere multivitaminici e integratori di sali minerali;
- seguire un piano alimentare, sotto controllo medico, riducendo carni rosse, caffeina e cioccolato;
- praticare sport ed esercizi per il rilassamento muscolare,
- fare bagni caldi per ridurre crampi e dolori.
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