SCABBIA : sintomi diagnosi prevenzione e cura

SCABBIA : cosa è

La scabbia è una delle malattie parassitarie più antiche arrivata fino ai giorni nostri. Causata dall’acaro Sarcoptes scabiei hominis, essa sembra che sia stata ritrovata addirittura in alcune mummie egiziane. 

Il parassita che scatena la patologia colonizza la pelle umana, (all’interno della quale compie tutto il suo ciclo vitale), riproducendosi ed ampliando sempre di più le zone infestate. L’acaro della scabbia si infiltra in particolare negli strati più superficiali dell’epidermide, dove trova il luogo ideale per la sua sopravvivenza.

La scabbia è una malattia attualmente presente in tutto il mondo. Essa si diffonde in maniera più preponderante nei luoghi caratterizzati da una situazione di povertà e di scarsa igiene, in prevalenza tra la gente più disagiata e povera.

Il contagio avviene per contatto diretto e prolungato con un soggetto infestato. Per questo motivo, la malattia si può diffondere più facilmente in luoghi molto affollati, come ad esempio scuole, mezzi di trasporto pubblici etc.

La scabbia può colpire persone di tutte le età e il contagio può avvenire anche attraverso i rapporti sessuali. Nonostante ciò, secondo le statistiche mondiali, i bambini risultano essere i soggetti più a rischio.

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Oltre al contatto diretto pelle-pelle, la malattia si può diffondere anche attraverso gli oggetti contaminati dal parassita, come ad esempio lenzuola o vestiti infestati, utilizzati nelle ore precedenti da un individuo contagioso.

Scabbia
Sarcoptes scabiei hominis: parassita della Scabbia

L’acaro responsabile della scabbia, infatti, può sopravvivere anche lontano dalla pelle per un periodo abbastanza lungo che può andare dalle 24 alle 36 ore. Si tratta, dunque, di una malattia molto contagiosa e velocemente diffusibile ma, fortunatamente, anche facilmente curabile.

SCABBIA : come agisce il parassita

L’acaro della scabbia è un parassita obbligato dell’uomo. Questo vuol dire che esso, per poter sopravvivere e completare il suo ciclo vitale, deve necessariamente colonizzare le cellule epiteliali umane.

Si tratta di un parassita specie-specifico, ciò significa che esistono varie specie di Sarcoptes scabiei, ognuna specifica per ogni ospite. Nonostante ciò, spesso si è visto che l’essere umano può essere infestato anche da un parassita specifico di un’altra specie animale, in particolare da quello canino.

Il parassita della scabbia è di piccolissime dimensioni, invisibile all’occhio umano, che possiede delle specifiche caratteristiche che gli permettono di penetrare all’interno del derma. La femmina adulta, in particolare, è quella che va a perforare l’epidermide, andando a tagliare e successivamente sollevare le cellule dello strato corneo (più superficiale) dell’epidermide.

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A questo punto, essa penetra nella pelle e, muovendosi molto rapidamente, si scava un piccolo “rifiugio” nel quale potrà accoppiarsi con un maschio. Quando la femmina viene fecondata, si sposta negli strati più profondi della pelle e comincia a nutrirsi della linfa e dei prodotti di scarto delle cellule dell’ospite in degradazione, deponendo qui tutte le sue uova (circa 2-3 uova al giorno). Il maschio, invece, ha una vita molto più breve. Esso muore subito dopo l’accoppiamento.

Quando le uova si schiudono, dopo circa 3-4 giorni, fuoriescono le larve che, inizialmente escono dai cunicoli per cercare nutrimento (fase infestante) e, successivamente scavano altri cunicoli, penetrando ancora più in profondità. Lì raggiungeranno gli stadi successivi del loro ciclo vitale, fino a trasformarsi nel parassita adulto, chiudendo in questo modo il cerchio.

Le fasi contagiose sono, quindi, quella di larva, di uova e, soprattutto, la femmina fecondata. Essa, infatti, resta in uno strato superficiale dell’epidermide, fin quando non sarà pronta a deporre le sue uova. In questo momento, il soggetto infestato dal parassita risulta essere altamente contagioso per gli altri.

SCABBIA : i sintomi

Nel periodo immediatamente successivo all’infestazione da parte degli acari della scabbia, non compaiono sintomi specifici riconducibili alla patologia. Inizialmente, infatti, il soggetto lamenta solo un grande prurito nella zona interessata dall’infestazione.

Questo prurito, però, è causato dall’attivazione del sistema immunitario che cerca di combattere l’ospite “estraneo” innescando una risposta immunitaria e scatenando la produzione di immunoglobuline, tipica del fenomeno allergico.

Dopo circa un mese, iniziano a rivelarsi i veri e propri sintomi legati alla patologia. In questo periodo intermedio, dunque, l’ospite si trova nella fase di incubazione della malattia e, non sapendo di essere stato infestato dall’acaro, diventa più facilmente contagioso.

Il prurito, sintomo preponderante della scabbia, aumenta sempre di più con il progredire dell’infestazione della pelle da parte degli acari. Se, infatti, inizialmente il prurito si localizza soltanto nel luogo dell’infestazione, successivamente diventa generalizzato e si manifesta con maggiore intensità soprattutto durante le ore notturne e con il calore.

L’infestazione porta, inoltre, anche a rash cutanei caratterizzati dalla comparsa di pustole ed eczemi prurignosi.

Questi sintomi provocati dall’acaro della scabbia, sono dovuti ad alcune secrezioni prodotte dagli acari all’interno dei cunicoli scavati nell’epidermide che innescano dei processi infiammatori, attivando il sistema immunitario.

In alcuni casi, nei soggetti affetti dalla scabbia, possono risultare evidenti le tipiche lesioni provocate dai cunicoli scavati dai parassiti che vengono appunto definiti come cunicoli scabbiosi. Essi appaiono come delle lesioni in rilievo, filiformi, che si estendono per pochi millimetri sulla pelle.

SCABBIA : la diagnosi

Effettuare una diagnosi precisa della scabbia, non è molto semplice. Solo un occhio esperto, infatti, può riconoscere in maniera specifica le lesioni caratteristiche provocate dal Sarcoptes scabiei. Esistono, infatti, diverse malattie che presentano dei sintomi molto simili a quelli della scabbia, come comparsa di pustole e prurito intenso.

Per la corretta diagnosi, dunque, è molto importante che il medico si soffermi a lungo sulla precisa descrizione dei sintomi raccontati dal paziente.

Se, infatti, il paziente riferisce di avere un prurito più intenso soprattutto durante le ore notturne e che anche altri membri della sua famiglia sono stati colpiti dalla stessa sintomatologia, il medico potrà cominciare ad avere dei sospetti più mirati sulla malattia.

Per avere la certezza assoluta, bisognerà effettuare un’analisi approfondita del tipo di lesioni provocate dalla scabbia e ricercare la presenza dei cunicoli scabbiosi determinati dal percorso degli acari nel derma.

Inoltre, sarà necessario effettuare degli esami di laboratorio per ricercare all’interno di campioni di cute, dove saranno presenti le lesioni, le uova, le larve oppure le feci del Sarcoptes scabiei. In questo caso, la diagnosi potrà essere effettuata e potrà così iniziare la corretta terapia, in modo da limitare il contagio.

SCABBIA : prevenzione e cura

La terapia attualmente in uso per estirpare i parassiti della scabbia è l’utilizzo di pomate antiparassitarie da applicare sulla cute più volte al giorno, secondo la prescrizione del medico.

Le lozioni utilizzate sono a base di benzoato di benzile, crotamitone o permetrina e vanno applicate su tutto il corpo dopo aver effettuato un lungo bagno caldo che faccia aprire i pori della pelle, in modo da farle penetrare bene in profondità nella cute, a contatto con i parassiti.

Il prurito potrà continuare a presentarsi anche successivamente al termine della terapia. Questo perché, alcune componenti degli acari restano a contatto con la pelle, continuando a stimolare l’attivazione del sistema immunitario. Il prurito, in questo caso, sarà molto più sopportabile e lieve e potrà essere risolto con l’uso di appositi farmaci.

Quando si effettua su un paziente una diagnosi di scabbia, è molto importante tenere sotto controllo anche tutte quelle persone che hanno avuto dei contatti più o meno ravvicinati con esso.

Infatti, è molto probabile che qualche altra persona sia rimasta contagiata dagli acari ma che non manifesti ancora i sintomi specifici della malattia, trovandosi nelle prime fasi.

Questi soggetti, però, a loro volta, possono essere contagiosi per gli altri. Per questo motivo, è necessario che anche essi vengano controllati da un medico per evitare di amplificare la diffusione della malattia.

In ogni caso, la terapia con antiparassitario dovrà essere effettuata contemporaneamente da tutti i membri della famiglia e dal partner dell’individuo contagiato dalla scabbia.

Inoltre, è molto importante effettuare una disinfestazione degli ambienti e degli indumenti. Gli abiti, le lenzuola e le asciugamani dovranno essere lavati in lavatrice ad una temperatura di 60° C, in modo da eliminare eventualmente larve e uova del parassita.

Anche divani, poltrone e letti dovranno essere lavati ed igienizzati ad elevate temperature. Gli altri oggetti personali utilizzati dal paziente, come ad esempio spazzole, rasoi, etc, potranno essere riposti in buste chiuse per circa una decina di giorni. Gli acari, infatti, moriranno in assenza di cellule umane.

Infine, il paziente dovrà essere allontanato per legge dai luoghi pubblici, scuola, uffici o mezzi di trasporto, per almeno 24 ore dall’inizio della terapia antiparassitaria.

La prevenzione è fondamentale per limitare la diffusione della malattia. Esistono delle semplici regole di igiene che devono essere seguite normalmente per evitare di restare contagiati da vari parassiti e non soltanto dalla scabbia.

Alcune norme di prevenzioni possono aiutare:

  • evitare di utilizzare indumenti e asciugamani usati da altre persone
  • evitare di dormire nelle lenzuola in cui hanno precedentemente dormito altri
  • mantenere un’ottima igiene personale e degli ambienti in cui si vive
  • effettuare degli esami parassitologici periodici anche sui propri animali domestici.

Per approfondire

Http://www.tantasalute.it/articolo/come-si-trasmette-la-scabbia-prevenzione-e-contagio/53301/

Http://www.entodermoscopy.net/index.php/it/entonologia/21-lo-studio/entomologia/68-ciclo-biologico-del-acaro-della-scabbia-umana

Http://www.lucianoschiazza.it/documenti/Scabbia.html

Https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/20682-scabbia-sintomi-come-riconoscerla

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Alessandro Gennari
Alessandro Gennarihttps://www.linkedin.com/in/alessandro-gennari/
Giornalista, in rete dalla fine degli anni 90. Mi piace mangiare e bere bene, adoro fare sport. Attualmente sono impegnato in una delle realtà editoriali maggiori del Paese e seguo per passione questo progetto che per me rappresenta un momento di studio e di sperimentazione digital

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